“Alibi”. Il nuovo libro di Fabrizio Bartelloni al Magazzino di Antonio

Alibi. Zibaldone di fughe, scuse e autoassoluzioni. Si chiama così il nuovo libro di Fabrizio Bartelloni, pubblicato da MdS Editore, che sarà presentato venerdì 14 aprile, alle 17.30, al Magazzino di Antonio a Molina di Quosa, nel cartellone 2023 di Molina mon amour. L’opera è una spiazzante e atipica raccolta di scritti che ruota attorno al tema del vittimismo, affrontato in ogni sua declinazione. 
Ne parleranno con l’autore Athos Bigongiali e Francesco Bondielli. 

L’opera secondo l’autore
“Questo libro nasce dal desiderio – divenuto a un certo punto urgenza – di affrontare il grande male che, a mio avviso, affligge questi anni: il vittimismo. Un male non certo nuovo, anzi antico e conosciuto, ma che ha tuttavia assunto in epoca recente un’infettività da far invidia alla più subdola variante del Covid. Quasi a far da controcanto al male di ieri – il narcisismo sociale –, e come se fosse necessario per ristabilire un equilibrio tra forze contrapposte, si assiste infatti oggi al diffondersi capillare e incontrollato di questo virus capace di trasformare chiunque lo contragga in un insopportabile piagnone. Vittima incolpevole, capro espiatorio, agnello sacrificale. Chiunque vada incontro a una débâcle individuale pare ormai ossessionato da un unico pensiero: trovare un responsabile. Qualcuno, o qualcosa, a cui dare la colpa e che stia, ovviamente e rigorosamente, al di fuori di sé. Dai poteri forti alle conventicole, dai falchi sociali ai narcisisti patologici, dai privilegi di casta ai pregiudizi culturali, ogni argomento è buono per essere tramutato in una scusa, una giustificazione; un alibi, appunto. Sta qui l’essenza di questo zibaldone, che mescola i toni e i timbri, ora ironici e beffardi ora riflessivi e intimisti, e che gioca con i generi, utilizzando sei “ballate” come linea di confine tra le due parti narrative dell’opera, per provare a raccontare le storture di una deviazione umana eterna e attuale attraverso delle storie. Storie che usano titoli o versi di canzoni d’autore per annunciarsi, in un gioco di sponde e di richiami, e che attraversano molti dei filari su cui si coltiva e prospera la coazione autoindulgente: la politica, l’arte, lo sport, la scuola, la famiglia, il lavoro e naturalmente l’amore e i suoi dintorni. Non c’è territorio sociale in cui il morbo non si diffonda, non c’è moda, abitudine o vezzo che non meriti un colpo di fioretto, non c’è imputato di questo reato d’ossessione – compreso l’autore – che abbia speranze di uscire assolto da queste pagine”.

La sinossi del libro
Il termine “zibaldone”, nel suo pur azzardato richiamo leopardiano, ben descrive questa atipica raccolta di scritti, all’apparenza eterogenei e invece strettamente annodati intorno al tema del vittimismo, esplorato nelle sue molte forme e declinazioni. Composta in prevalenza da racconti, l’antologia rivela infatti un nucleo centrale costituito da sei “ballate” – sul tempo perduto, su quello vissuto, su quello che resta – che fa sia da controcanto al mondo musicale già evocato dai titoli delle novelle, sia da canale di passaggio tra le due parti narrative dell’opera. Una prima estro-versa, satirica e dissacrante, nel suo vagabondare tra i diversi territori in cui può operare la vocazione al martirio autoindulgente, e una seconda ancora ironica, ma più intimista e riflessiva, rivolta a perlustrare le segrete di quel mondo interiore in cui si consuma la dialettica tra il nostro male quotidiano e la incoercibile tentazione di esistere.

La biografia dell’autore
Fabrizio Bartelloni è un avvocato penalista e magistrato onorario pisano appassionato di parole e delle varie forme con cui queste divengono racconto. Dopo il debutto con Frammenti. Fermi-immagine di piccole imperfezioni quotidiane (Ensemble, 2014), con cui vince il Premio Giovane Holden, diviene autore e collaboratore di MdS Editore, per cui cura e scrive diversi libri, tra cui Testimoni d’accusa. Manuale di confessioni involontarie (2016), Cavalieri di specchi (2019), in coppia con Giovanni Vannozzi, e Racconti di bolina. Storie di vita controvento (2020). Dal 2015 dirige, sempre per MdS, la collana di narrativa Cattive strade. È ideatore e conduttore della rassegna Spiriti solitari – cantautori ascoltati, visti e raccontati, insieme a Marco Masoni, con cui ha anche pubblicato il saggio Lettere da sopra la pioggia – intrecci tra musica e letteratura nella canzone italiana (Pacini Editore, 2022).

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